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Di fragilità e giorni eterni

Oggi pensavo a una parola che definisse questo periodo delle nostre vite che la maggior parte di noi non avrebbe mai pensato di sperimentare.

E la prima e unica parola che mi è venuta in mente è stata : fragilità.

Mai come in queste settimane ci siamo sentiti fragili, vulnerabili, esposti a mille intemperie emotive.

Solitudini amplificate, strade silenziose, distanze necessarie.

Storie finite (sì, perché durante la pandemia purtroppo a volte finisce anche l’amore) e dolori interiori ancora più taglienti e travolgenti.

Giornate lunghe concentrate sul vento che soffia forte fuori, finestre aperte sul cielo azzurro e cancelli chiusi.

Fragili e nudi, bisognosi di cure e con un futuro ancora incerto.

Lacrime spontanee figlie della nostra stanchezza, ma sappiamo bene che l’acqua asciuga al sole.

Ci pieghiamo come fili d’erba sottili al vento, ma restiamo ben ancorati a quella terra che ancora ci sostiene.

La nostra fragilità di oggi sarà la nostra ricchezza di domani, sorridiamo, prima o poi finirà.

 

 

Foto: Elisa e Sara Photography (grazie per la gentilezza)

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