Blog

I may not be everyone’s cup of tea

Qualche giorno fa ho ricevuto la mia prima recensione negativa, o meglio, non positiva.

Prima o poi doveva succedere, sia chiaro, e credo sia giusto condividerla comunque con voi.

Perché è facile, semplice e stupendo condividere le rece belle e i feedback positivi, ma è doveroso anche condividere quelle negative.

Non si può piacere a tutti. E io non sono mai piaciuta a tutti.

Mi spiace veramente tanto che il messaggio di Nina non sia stato recepito, e sia stato anzi a mio avviso stracapito. Credo che la lettrice in questione abbia usato una chiave di lettura sbagliata e non abbia capito molto di me.

Credo si sia fatta un’idea sbagliata su di me o forse si aspettava tanto da Nina.

Ma non importa, la ringrazio per avermi espresso il suo pensiero che comunque la lasciato spunti di riflessione.

È facile e immediato fare i complimenti ma credo sia altrettanto difficile dire a un autore che il suo lavoro non è piaciuto.

Per ora è stata l’unica nota fuori tono in mezzo a decine di feedback positivi e bellissimi, d’altronde mica si può essere everyone’s cup of tea, no?

Vi immaginate la noia?

Photo by Canva

4 commenti

  • Alessandra

    È vero, concordo. Non si può piacere a tutti. Non solo sarebbe noioso, se fosse il contrario, ma non avremmo nemmeno la possibilità di confrontarci con gli altri e crescere.
    Personalmente, ho trovato il tuo racconto molto coinvolgente su un piano emotivo ed ho apprezzato tanto anche la scrittura, che a mio parere è scorrevole, pulita, diretta e descrive perfettamente tutte le sfumature dei sentimenti che una donna può provare vivendo un’esperienza come la tua.
    Credo sia difficile, come hai già sottolineato tu, esprimere un parere non positivo su un libro, quando questo tratta di argomenti biografici, di storie realmente vissute, perché la critica può facilmente sfociare nell’invalidazione dei sentimenti descritti. Dunque è ovvio che questa possa ferire.
    A me, che non sono madre e non ho mai desiderato esserlo, la tua Nina ha colpito il cuore. Di maternità negata non ce n’è un solo tipo, ma altri, altrettanto intimi e personali, che in Nina possono trovare comunque una compagna di viaggio.

    • Caterina

      Grazie Alessandra,
      Non credo che i sentimenti siano stati invalidati quanto stracapiti.
      La mia vita è fortunatamente serena e la rabbia di qualche anno fa l’ho lasciata alle spalle dopo un lavoro enorme su me stessa.

  • EMANUELA

    Certo: non si può (e non si deve) piacere a tutti. Da quanto capisco il commento è stato costruttivo e questo è l’importante. Molto dipende, secondo me, dai sentimenti che la lettura ha scatenato nella lettrice e dalle tappe che sta affrontando sul famoso treno della vita con o senza la pesante valigia della non maternità (cit.). Il tuo è un libro molto potente, sincero e vero. Io che sono una mamma senza figli l’ho letto tutto d’un fiato ed era come se a scriverlo fossi stata io. Ho pianto e riflettuto tanto ed è trovato nelle tue parole alcuni spunti per trovare un’altro percorso di vita (sono ancora lontana ma non si molla mai). Grazie Caterina ?

    • Caterina

      Emanuela grazie, la critica è stata costruttiva nel senso che mi sono chiesta come mai sia arrivato a questa persona un messaggio del genere, totalmente distante dalla realtà.
      Ho fatto un passo indietro, ho ripassato ciò che ho scritto, mi sono fatta delle domande e sinceramente credo di aver espresso quello che avevo dentro in maniera chiara.
      Pazienza.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *